Dal 23 ottobre al 20 dicembre 2020
Giovedì, Venerdì, Sabato 15:30 - 18:30
Domenica 10:30 - 12:30 / 15:30 - 18:30
Ingresso libero

Giacomo Soffiantino 1960 – 2013
Fino agli inizi degli anni Sessanta la sua ricerca è come se trattenesse pensieri complessi, emozioni profonde, miscelamenti di eventi.
È con il ciclo I musulmani: Olocausto del 1960-1962 che forze latenti vengono alla luce e sfidano la complessità.
Il ciclo è destinato a un lungo periodo di clandestinità, anche se alcune opere furono presenti in mostre come dipinti accanto ad altri dipinti. Non se ne vide il valore particolare.
Il Trittico è una sorta di summa del mondo dell’artista.
Gremita di fatti di natura in diverso stato, l’opera richiede che si passi dalla ricognizione di simboli all’esplorazione della loro realtà pittorica.
Nella vita entra l’angoscia, il senso della morte e dell’assenza. Si sprofonda e si emerge. I segni-fili, fitti o radi, sono legami inestricabili ma anche sostegni precari.
I simboli. La terra = sostanza fecondata, materia generatrice; Il bosco=coesistenza di mondo sotterraneo, di terra e di tendenza verso il cielo; La sorgente=generazione di vita, purificazione. Nel processo metamorfico ciclico ciò che è vivo e crea senza sosta si confronta con ciò che è morto e si dissolve per generare nuova vita. Un angoscioso tentativo di trovare un ordine nel mutamento e nell’irregolarità …
Dal testo in catalogo di Francesco De Bartolomeis
Info e prenotazioni:
Comune di Carmagnola - Ufficio Cultura
Tel. 0119724238
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